Wow
Wow!!
Lettori carissimi del blog e’ con grande piacere che vi
annuncio che venerdi’ 7 Aprile dopo un ultimo tratto di 65 miglia nautiche
siamo arrivati nella parte Nord di Providenciales, una delle otto isole che formano l’arcipelago di Turks & Caicos. Tripudio e felicita’ nonostante l’entrata
very tricky, in mezzo ai coralli con la guida del dinghy del marina e un 4/5
piccoli grounded dovuto al fatto che siamo entrati a mezzogiorno in completa
bassa marea. Adesso siamo qui allo slip del Turtle Cove marina: c’e’ in corso una piccola perturbazione con
temporale, come da previsioni meteo.
Ma ecco il racconto, quasi dettagliato della nostra
navigazione verso il Sud, iniziato mercoledi’ 29 Marzo quando lasciamo di prima
mattina l’amatissima Stocking Island (scritto
quando eravamo fermi a Mayaguana).
29 Marzo tramonto a Calabash Bay Long Island |
29 marzo
mercoledi’
L’oceano ha ancora l’onda residua del vento forte dei
giorni precedenti> gia’ martedi’ mattina avevamo fatto un tentativo per
partire ma la situazione ancora roughly dell’oceano ci aveva fatto desistere. Il
planning e’ di navigare verso Cape S.Maria (26miglia+5) e poi dirigerci a Rum Cay
con altre 27 miglia per essere favoriti
l’indomani con un percorso piu’ breve su Clarence Town. Il vento pero’, tanto
per cambiare, e’ contro: soffia da NE e ci consente una media di soli 4,5 nodi
con una previsione di arrivo a Rum Cay per le 9 di sera, impossibile entrare al
buio in mezzo alle teste di corallo! Decidiamo quindi a malincuore di fermarci
nella Calabash Bay come due settimane fa quando ci eravamo
aggregati ai canadesi di Buena Vista.
Giovedi 30 marzo: giornata very heavy, come
prevedevamo; ci muoviamo prestissimo ma sempre contro vento verso Cape S.Maria
e in piu’ la stima del tratto piu’ lungo di navigazione da Oneil Reef a
Clarence Town e’ sottostimato sulla
mappa di 5 miglia rispetto al reale. Il vento e’ ora da East e procediamo per
circa sei ore di bolina stretta piu’ motore mettendolo al massimo dei giri
(2200). Fortunatamente non usando l’autopilot ma timonando con turni di un’ora
e sfruttando la nostra buona abilita’ al timone, frutto delle tante regate
fatte in gioventu’ sul lago Maggiore, riusciamo a riguadagnare terreno ovvero
acqua e ad arrivare alle 6.30pm invece che alle 7.30/8.00pm. L’entrata al buio
sarebbe stata veramente tricky.
Il Flying Fish Marina e’ molto bello, le altre 11
boats a vela sono all’ancora nel canale a sx ma noi non vedevamo l’ora di
essere in un marina! Ormeggiamo all’inglese al fuel dock. Ormeggiate al marina
ci sono invece i grossi yacht che escono per pescare mahi mahi,wahoo etc. La notte, come da previsioni, inizia il vento
forte da SE. Al mattino conosciamo la coppia di Happy Healer, una barca a vela piu’
piccola di noi, un Morgan 33’ decisi a partire per il Sud anche con il vento cosi’
forte.
Arnaldo inizialmente li vorrebbe seguire, poi meno male
che il vento nel pomeriggio rinforza ancora e si rimane qui. Ci dividiamo i
compiti: yo vado a fare le lavatrici e il dryer mentre Arnaldo riempie le tre
taniche di diesel e a fare acqua( e’ proprio finita stamattina, e’ ancora
quella di George Town).
frangente vicino all'ingresso del porto, con vento da nord sarebbe impossibile entrare |
spiaggia di Clarence Town sull'oceano |
Pomeriggio di assoluto relax dopo un buon pranzo al
ristorante del Marina. Giretto per Clarence Town fra uccelli, pecore, fiori.
Interessante la chiesa bianca e azzurra fatta edificare da padre Jerome, l'eremita delle Cat Island. Padre Jerome inizialmente era pastore della chiesa anglicana e fece costruire la St Paul's Anglican Church in stile gotico con infissi rossi, poi, convertitosi al cattolicesimo nel 1911, fece costruire invece la St Peter's Catholic Church in stile spagnoleggiante con gli infissi azzurri.
barche a vela all'ancora nel canale a sinistra dell'entrata a Clarence Town |
una delle tante pond dell'isola, in passato si produceva sale |
le simpatiche tracce dei granchi |
1 Aprile Sabato
Inizia il secondo tratto della nostra avventura verso
Sud. Il primo tratto da Stocking Island a Clarence Town e’ stato di 85 miglia
in due giorni, adesso ci aspetta il piu’ lungo di almeno 140 miglia. L’idea
iniziale era pero' di riuscire fra sabato e domenica, compresa la notte in navigazione,
ad arrivare sull’isola di Providenciales a Turks & Caicos e avevamo fatto
tutte le simulazioni con velocita’ di crociera a 4 nodi, 5 nodi piu’ il calcolo
delle intermedie. Salpiamo alle 7.30, la
giornata e’ ottima,l’oceano si e’ calmato; l’unico inconveniente e’ che abbiamo
il vento in faccia per cui non possiamo metter la vela che ci farebbe aumentare
un po’ la velocita’ della boat. Procediamo con una velocita’ variabile fra i 4
e i 5 nodi. L’isola di Long Island sembra non finire mai, continuiamo a vederla alla nostra dx mentre iniziamo la lunga rotta
di oltre 60 miglia verso Atwood (Acklins
Island) attraversando il Crooked Island
passage. Siamo soli in mezzo all’oceano, prima di noi si erano mosse da Clarence altre tre barche ma probabilmente
sono piu’ veloci.Gli unici natanti che avvistiamo sono verso le 11.00 am una
grossa nave cisterna e una barca a vela in direzione Nord.Alle 3.30 pm siamo a
meta’ di questa rotta che e’ stata caratterizzata nonostante il vento a ESE e
SE sugli 8/10 nodi da una buona velocita’ sui 5,5/6 nodi. La seconda parte
invece vedra’ una brusca diminuizione di velocita’ che portera’ a un ritardo
notevole sul way point davanti alle Crooked Island provocando tensione e sconforto a bordo. In questi giorni abbiamo
constatato come i bordi paralleli alle isole siano stati veramente lenti sia
per il vento contro che per le correnti. Arrivati finalmente verso le 11.00 pm all’ultimo
passaggio dalle Crooked alle Plana Cays e al Mayaguana passage si rompe la
cinghia dell’alternatore, qualche ora prima invece erano scesi i giri del
motore ma poi si era stabilizzato. L’ Africa Queen va avanti anche senza
alternatore che carica le batterie: spegniamo tutte le luci interne e mettiamo
in funzione il wind generator. Pensavo che la navigazione notturna mi creasse
problemi e invece e’ la parte piu’ bella del percorso perche’ a distanza vedevo i fari della
batelco e del faro di entrata di Atwood. Di notte ci alterniamo a turni di 2
ore a testa, a me spetta quello dall’una alle tre e dalle 5.00am alle 7.00,
bellissimo l’ultimo perche’ assisto all’arrivo dell’alba mentre attraversiamo
il Mayaguana Passage.
Abrahams Bay, situata nella parte sud di Mayaguana |
2 Aprile
domenica
Arriviamo in
prossimita’ di Mayaguana alle 11.30 am: abbiamo fatto 140 miglia in 29 hours
con una media tutto sommato buona:4,8 nodi
Percorso veramente tricky
di circa 4 miglia ( scopriremo dopo che almeno eravamo in alta
marea) nella Abrahams Bay dove
ormeggiamo davanti al paese e al segnale della batelco (dimenticavo e’ la
compagnia telefonica) ci siamo fermati perche’ le previsioni del tempo davano
brutto da lunedi’ in poi.
MG aggiorna il diario di bordo |
i nostri vicini di barca che sono costretti a scendere tutti i giorni perche' hanno due cani |
Nell’isola non c’e’ proprio niente, la domenica non
scendiamo a terra perche’ completamente stravolti dalla navigazione notturna e
dallo stress accumulato, risposiamo e nel tardo pomeriggio scopriamo che sono
arrivate altre barche compreso Happy Healer. Lunedi’ il vento e’ veramente
fortissimo come da previsioni e non e’ consigliabile scendere dalla boat: si
balla come a George Town, in piu’ bisogna scendere in alta marea perche’ anche
con il dinghy e’ problematico. finalmente riusciamo a scendere martedi’
pomeriggio in corrispondenza dell’alta marea del pomeriggio. A parte il bell’edificio della
batelco e una chiesa non c’’e’ proprio nulla, lo store "Lorraine" ha poche cose, meno male
che c’e’ il pane e il negozio dei liquors and drink purtroppo riapre alle 6.00. Passero' ancora due notti pesanti con il surge che non da’ tregua, mi sono persino
spostata a dormire a poppa e ho messo i tappi nelle orecchie per non sentire il
rumore delle paratie e del timone….
la strada principale di Mayaguana |
vi piace questo hard-ground? |
i
Dimenticavo che martedi' pomeriggio arrivano insieme tre barche a vela dirette a North; il loro arrivo sembrava quello delle tre caravelle....