6 Aprile giovedi’
Dopo quasi cinque giorni e quattro notti nella Abrahams Bay di Mayaguana, approfittando di
una mini-finestra di vento debole da SE, ci muoviamo in alta marea rifacendo il
percorso di domenica 2 Aprile verso
l’uscita West della baia. L’altra uscita
piu’ comoda verso East non e’ consigliabile
perche’ non e’ mai stata dragata e non ha fondo per cui nessuna barca in questi
giorni si e’ fidata a passarci. Mettiamo in moto alle 4.00pm di giovedi’, le
altre barche con destinazione North e minor pescaggio se ne sono gia’ andate e
un’altra con destinazione Sud preferisce passare ancora una notte nella baia,
spostandosi pero’ in alta marea all’imbocco;
li salutiamo e affrontiamo la nostra rotta 155 su New Point Reef, il primo way point davanti a
Providenciales detta da tutti Provo, l’isola piu’ importante delle Turks &
Caicos.
Fino alle 7/8 di sera si va benissimo: il vento e’ da SE 8/10 nodi, dopo invece rinforza di nuovo e la
barca incomincia a ballare di brutto, riduciamo i giri del motore a 1800 per
ballare un po’ meno. Il mare di conseguenza incomincia ad essere mosso e poi
molto mosso, l’Africa Queen salta su e giu’ a dx e a sx. In cabina e’
un’apocalisse cade tutto anche le cose ben sistemate a poppa come il trolley, cuscini,
portello… Andiamo avanti con questo beccheggio e rollio combinati dall’oceano
incrociato per ben sette ore, fino alle tre di notte. In assoluto per me e’
stato il tragitto peggiore anche perche’non timonando ma lasciando la gestione
all’autopilot, non potevamo prendere le onde in modo ottimale… I turni
notturni li facciamo sempre di due ore
pero’ e’ una notte in cui non si riesce a dormire. Alle 3.00 am si placa il
vento e la navigazione riprende ad essere piacevole, procediamo lenti per il
vento e la corrente contraria e
incominciamo ad apprezzare di piu’ i tre quarti di luna con un chiaro di
luna da urlo che non ci ha mai lasciato al buio, che e’ quello di cui yo ho
timore. Anche su questa rotta non incontriamo natanti a parte una grossa nave
diretta sembrava su Cuba o verso la Florida.
l'alba in barca e' sempre uno spettacolo indescrivibile! |
Arnaldo in una pausa di riposo |
Alle 6.00 am mancano solo dieci miglia al primo way
point (New Point Reef), abbiamo gia’ percorso 45 miglia e a questa distanza si incomincia gia’ a
vedere il profilo dell’isola. Prima delle 9.00 siamo al New Point Reef e
iniziano le ultime 9 miglia quasi parallele all’isola, anche se il vento nel
frattempo si e’ un po’ rinforzato siamo protetti dalla terra. Alle 11.30 siamo
all’inizio del canale che ci condurra’ nel marina di Turtle Cove.
Fortunatamente il marina fornisce un servizio gratuito di pilotaggio per i
natanti che devono entrare, meno male!
Terra, terra !! |
Arnaldo felice: ce l'abbiamo fatta!! |
Dopo tante miglia sofferte, questo
tratto e’ la ciliegina sulla torta: praticamente Arnaldo fa lo slalom in mezzo ai
coralli cercando di passare al centro delle paline, guidato dal dinghy.
L’Africa Queen fa ben tre grounded di cui uno nei
coralli, vi allego alcune foto del passaggio...
frangente dell'onda sull'isola |
Poi quando penso che tutto sia
finito e incomincio a preparare le cime di ormeggio, Arnaldo mi suggerisce di
aspettare perche’ anche il canale di entrata che serpeggia ha profondita’
bassissime. Finalmente dopo altre due strisciate riusciamo a ormeggiare,
aprendo un solco nel fango del fondo. Scopriremo poi che siamo entrati in bassa
marea! Il marina e’ decisamente piacevole; ci sono diverse barche con equipaggi
amichevoli e grossi catamarani. Ci sono tre ristoranti e finalmente la cosa
piu’ importante e sognata siamo protetti da tutti i venti. Dopo quasi due mesi
l’Africa Queen e’ immobile!
Piccoli gossip: ritroviamo la coppia di Happy Healer
incontrata in prima battuta a Long Island e poi a Mayaguana, i coraggiosissimi si erano mossi due giorni prima di
noi da Mayaguana con una rotta ampia verso Nord dell’isola per andare diretti
alle BVI ma purtroppo l’acqua del serbatoio caricata a Long island, in un molo
differente dal nostro, si e’ rivelata salata provocando malessere alla signora
che ne aveva bevuta tanta. L’altro gossip e’ che ci precipitiamo al ristorante
piu’ vicino (50 metri) e poi a trovare i nostri conoscenti di Happy
healer. Nel frattempo la custom e l’immigration ci avevano cercato due volte.
Qui a Turks & Caicos non si va negli uffici dell’immigrazione ma sono loro
che vengono nel marina, non mi sarei mai aspettata cosi’ presto e fra l’una e
le due. Nel pomeriggio arriva di nuovo il ragazzo della custom mentre l’immigration
non si fa vedere e neanche l’indomani mattina; poi il gestore del marina li
contatta e finalmente una fanciulla arriva nel primo pomeriggio di sabato. Il
permesso base e’ di sette giorni e si pagano 50$ poi per stare di piu’ bisogna pagare 300$ che e' un permesso di navigazione e pesca solo
che, mentre alle Bahamas questo permesso
dura un anno, con diverse entrate. , qui dura solo 90 giorni. Ovviamente
tutti fanno una settimana. Quando si parte bisogna richiamare l’immigration per
cui se devi partire al mattino e’ preferibile chiamarla la sera prima.
Africa Queen allo slip 52 del Turtle Cove marina, alcune boats sono partite |
primo tramonto a Turtle Cove |
qui non abbiamo piu' i gatti a farci compagnia come a stocking Island ma i gabbiani che occupano la sommita' dei pali d'ormeggio e per un giorno l'onore di avere un'aquila di mare:
in giro per l'isola si trovano questi simpatici uccelli che sembrano indossare un tartan comperato a Londra , sono diversi da quelli bahamensi solo per questo manto di piume
piccolo pesce volante arrivato sull'Africa Queen |