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sabato 16 aprile 2011

Lo sballo! Abaco full immersion !

 L  'isola di Abaco e' veramente uno sballo! ci siamo fermati  4 giorni nella citta' principale Marsh Harbour e abbiamo noleggiato un'auto per girarla tutta. La prospettiva terrestre e' completamente diversa da quella marina perche' si possono vedere tutte quelle aree shallow che il pescaggio dell'Africa Queen (6ft) non  ci consente: i posti sono tutti belli e affascinanti, purtroppo le aree, fuori dal giro delle barche, sono molto povere e abbandonate, ci sono delle guesthouse per passare una settimana a pescare  ma probabilmente e' un turismo che non va piu',il mito di Heminguay e' passato di moda?o i costi sono eccessivi? e cosi' Sandy Point rispecchia questa situazione di abbandono. Little Harbour e Cherokee Sound invece vanno alla grande sia per il turismo che di riflesso per la gente che ci abita. A Marsh Harbour c'e' un supermercato, il primo che vediamo da tre settimane, simile a quelli statunitensi, rifornitissimo, con gli stessi prodotti.
Altro posto incantevole e' Treasure Cay, dove diversi americani hanno costruito la casa della loro pensione. La caratteristica di tutti questi posti e' che sono frequentati da coppie di velisti e non , generalmente over 60'

 quando non si trova il pane, Arnaldo lo fa con questo ottimo risultato (yo spero che non si trovi, il suo is better)



Marsh Harbour: siamo all'ancora in attesa  che salga la marea per entrare nel marina

Franzie ha inziato a scendere a terra gia' dal primo stop delle Bahamas: West End; lo fa alla sera quando non ci sono piu' movimenti sul pontone, e' molto interessato ai cordami e  a esplorare il territorio, l'altra sera e' saltato sulla barca dei vicini (deserta fortunatamente)

la bellissima spiaggia di Treasure Cay


Treasure Cay: i colori sono indescrivibili si passa dal trasparente al verdino, al turchese....



questo e il punto estremo a Nord del Little Abaco Island: Crown Heaven: da qui partono i traghetti per Grande Bahama


incendio nel bosco sulla highway principale che corre lungo l'isola: la maggior parte delle piante sono pini marittimi e palme nane
Sandy Point: al largo c'e' l'isola Disney (isla Gorda) dove attraccano le navi delle crociere per fare snorkelling

Nel 1952 uno scultore canadese e la moglie ceramista, piu' i tre figli, si sono trasferiti a vivere in questa baia che all'epoca non aveva strada, corrente elettrica e acqua, i primi tempi hanno vissuto in una grotta, poi hanno costruito una fornace per la fusione a cera persa del bronzo, iniziando una fiorente attivita'.Ora c'e' una galleria con le opere, costosissime (dai 1000 ai 15.000 $), gestita da uno dei tre figli Pete che ha aperto anche il bar che vedete nella foto. Fanno un ottimo rum-punch da consumare ascoltando una autentica hippie della nostra eta' che suona musica wow: Rolling Stones, Janice Jopling........
dimenticavo il posto e' Little Harbour




Cheroke Sound: ci piacerebbe aprire una pizzeria qui: non c'e' pero' abbastanza gente per mangiarla, l'esercizio precedente pare abbia chiuso... 



finalmente un pontone infinito dove poter fare yoga!

lunedì 11 aprile 2011

loyalist cays

E cosi’ per due settimane ci siamo dedicati ai Loyalist Cays che non sono altro che le little bahamas bank e che la “Rough guide” inserisce come parte estrema delle Abaco.
La maggior parte degli abitanti originari delle Abaco furono gli immigranti lealisti, fedeli alla Corona inglese che incominciarono nel 1783,dopo la rivoluzione americana, ad arrivare fondando Carleton che prende il nome da sir  Guy Carleton, comandante delle forze britanniche in  Nordamerica. Ora il posto si chiama Treasure Cay, non e’ un’isola  come gli altri cays ma una penisola, facente parte dell’isola Grande Abaco. Gli  immigrati giunsero da New York  dalle due Caroline e dalla Florida  e si insediarono stabilmente. La maggior parte   di quelli giunti a Carleton si divisero in seguito a dispute sulle terre che erano state garantite loro dalla Corona e alcuni si stabilirono nei Loyalist Cays. Facevano parte di queste immigrazioni anche alcuni schiavi neri liberati.
Noi per ora abbiamo visitato Green Turtle Cay e Great Guana Cay e li abbiamo trovati molto affascinanti, ognuno e’ un mondo a se’, come New Plymouth nel Green Turtle ricorda i villaggi del New England e, secondo noi anche la Grecia, la spiaggia sopravento di Great Guana ricorda altre spiagge bianche, infinite dell’estremo oriente dalla Thailandia, alle Filippine, ci sembrava di fare un tuffo nel passato quando negli anni 80/90 facevamo le ferie in giro per l’estremo oriente. 
 Alcune lealiste sulla spiaggia di Guana Cay
Pesce lealista
Il sosia di Eugenio Antonielli yankee e ingrassato al nipper's bar, il ritrovo di Guana Cay

Lealista che sta cercando le sue lenti a contatto...
Invece io cerco di recuperare il grillo di questa boa!


Foto GEOLOGICA.....quella che vedete è la BERMA da uragano (12 metri circa) immaginatevi le onde!!

giovedì 7 aprile 2011

4-7 Aprile Green Turtle Cay

In previsione dell'arrivo dell'ennesimo fronte freddo, con temporali, vento e pioggia forte, ci siamo spostati a Green Turtle Cay, nella foto sotto un barracuda di 4 chili, che però non si può mangiare per via della cinguatera (una tossina che si accumula nella carne dei barracuda), abbiamo dovuto rilasciarlo....MG era furibonda!
 Qui, ormai, aveva dimenticato l'episodio.

VIDEO PIOGGIA
siamo stati ormeggiati alla boa di fronte a questa casa lunedi' e martedi' (martedi' avremmo voluto entrare nel marina ma non c'era posto, il lunedi' sera si era riempito in previsione del maltempo)
questo posto ci ha portato fortuna perche' siamo riusciti a pescare, al tramonto del lunedi',dopo tre temporali, due gray snapper.

 mercoledi' 6 aprile, dopo aver ormeggiato nel Green Cove Marina, con un go-kart, siamo andati a Plymouth, il centro principale dell'isola per visitarla e per fare cambusa, ormai priva di acqua minerale, birre e cibi freschi. Sembra di essere in un'isoletta della Grecia!



cancelletto di entrata al cimitero

via principale di Plymouth, con negozi, mini-market, persino una gioielleria e il museo; Plymouth e' stato il rifugio dei leaalisti, fedeli a Giorgio IV, dopo la rivoluzione americana, il museo e' gestito da una signora anziana, discendente dei Lowe, la famiglia lealista piu' importante del paese.


qui non abbiamo potuto ormeggiare perche' too shallow