Bolina è piena di racconti di mare con meravigliose storie di traversate, atolli, mari incontaminati. Sarà vero? Da vecchio gatto di mare io dico di no. Sono tutte balle.
In mediterraneo esistono due sole
stagioni la grande stagione delle piccole piogge e la piccola stagione delle
grandi piogge, fra le due stagioni in una nevica e nell’altra grandina.
E credetemi ho navigato tanto, ho
mangiato le aragoste nel Massachussets,
i granchi molli nella Cheasapeake, i pescitopo (voi li chiamate pescigatto)
della Florida, le aguglie dell’Adriatico.
Ma nessuno dico nessuno su Bolina
ha mai raccontato delle attese. Perché la navigazione fra le isole tropicali è
fatta quasi esclusivamente di attese. Attese delle “finestre” che sono quei
giorni di tempo bello, navigabile, fra un fronte di brutto tempo e l’altro.
Finestre così piccole che sono, in realtà gattaiole, per questo sono stato
delegato io, Franzie, Primo Gatto di Bordo della Africa Queen e Secondo
Ufficiale a raccontare questa storia.
La porta dei Caraibi sono le Bahamas, alle Bahamas si
arriva dalla Florida. Da ottobre in poi il popolo dei gatti (e cani) a bordo si
muove dal nord del continente per raggiungere climi migliori. Li chiamano Snow
Birds uccelli della neve: una vera migrazione in attesa di raggiungere la
Florida, le Bahamas, i Caraibi. In attesa, appunto. La Corrente del Golfo ci
aspetta appena fuori dei porti della Florida 3/4 nodi di corrente verso Nord.
Significa che qualsiasi vento abbia una componente da Nord alza un mare enorme, al punto che all’orizzonte si vedono le onde che
migrano come le schiene degli elefanti.
Per farvi far
mente locale, da Secondo Ufficiale, una rotta vera per 120° significa
prua bussola 165°, quindi anche un qualsiasi vento da Sud deve essere preso con
attenzione. Altrimenti la scatoletta di carne XXXX finisce sul pagliolato dopo
essere stata consumata.
Mettiamo che, per fortuna, riusciate ad arrivare a Bimini:
vi vedo tutti a sognare e a invidiarmi: pensateci bene, Bimini è una isoletta
persa nell’oceano, ai margini di un bassofondo grande come la pianura padana, è
nota per gli anni d’oro in cui Hemighway pescava con la sua barca, Pilar, la
moglie e Karen Blixen e marito (pensavate avesse fatto tutta la sua vita in
Africa…illusi). Oggi è una corta striscia di asfalto consumata dalla sabbia e
bordata da baracchette alternate a fondamenta di case spazzate via dalla crisi
economica e dagli uragani.
Nei negozi trovate pollo e bistecche nei congelatori,
pomodori “biologici”, cioè segnati dagli animali che li hanno assaggiati prima
di voi, patate, uno strano frutto verde insipido, banane “tabby” cioè nocciola
e nere, pesce…quello no! Dovete chiedere a un pescatore che non esce con brutto
tempo, cioè pesca solo nei giorni di “gattaiola”.
E’ qui che scatta la trappola: da Bimini a Nassau sono
circa 100 miglia, 50 in mare basso e 50 in oceano. Significa che, per muovervi,
dovete avere almeno due, tre, giorni di bel tempo. Che non ci sono quasi mai, o
meglio, ci sono una volta in un mese. Il resto del tempo mare grosso, vento a
20 nodi (onda di 3 metri) e, nel caso vi siati messi in rotta per Nassau,
nessun posto per ridossarvi prima di 70 miglia, e anche quello per modo di
dire.
Quindi aspettiamo, ormai da 8 giorni, sto finendo la
sabbietta e dovrò usare quella della spiaggia che si infila fra le unghie, le
scatolette ci sono ancora, ma sogno una fetta di tonno “rare” appena scottato,
e fa freddo, freddo, 16 gradi. Quindi,
se siete gatti e vi vogliono imbarcare per il viaggio di una vita pensateci
bene, la professione di scalda ginocchia della pensionata non è, in fondo,
tanto male.
Franzie Secondo Ufficiale, Primo Gatto di Bordo a bordo
dell’Africa Queen.
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