Questa e’ la continuazione del blog
precedente, noi siamo sempre qui al marina cantiere “ yat club marina” di
Luperon,la capienza in acqua e’ per poche barche, ci siamo ormeggiati
nell’ultimo posto disponibile accanto ai russi, peccato che non si possa
socializzare perche’ non parlano inglese e neanche spagnolo, solo russo.
Infatti quando siamo arrivati parlavo con un altro loro amico che sapeva
l’inglese e traduceva a loro. Altre persone che vivono a bordo sono un
argentino con suo cugino che lo aiuta a risistemare totalmente una barca di
acciaio di 12 metri molto conciata: devono fare di tutto dalla sistemazione di
parti matalliche, agli oblo,alle parti in legno compreso il pagliolato,insomma
mucho trabajo infatti e’ la persona che lavora di piu’. I ragazzi del marina
invece hanno buona volonta’ ma il lavoro langue, a parte la verniciatura della
nostra boat e un alaggio di un’imbarcazione della marina in questo mese non
c’e’ stato niente da fare. Non sono arrivati naviganti ne’ da Portorico ne’
dalle Bahamas e poi rimane sempre il problema che gli americani evitano
Hispaniola perche’ la ritengono pericolosa e cercano di navigare direttamente
dalle Bahamas a Portorico , al piu’ si fermano una settimana a Turks &
Caicos.
Il vento a parte domenica 18 Febbraio
e’ stato sempre da East molto forte e non sono arrivate nuove barche neanche
nell’altro marina di Puerto Blanco.
Riprendo con le foto della cava di
Portoro che abbiamo scoperto prendendo la deviazione per capo Samana: 7 km
asfaltati ma la strada molto stretta e tricky con buche everywhere. L’ultimo km
era addirittura piu’ stretto e non asfaltato, l’abbiamo evitato. Un ragazzo che
lavora alla cava di Portoro ci ha portato all’interno della cava. Il portoro e’quel bel marmo nero con venature
bianco/gialle di calcite (in realta’ e’ un calcare ) in Italia e’ esaurito,
negli anni 60 senza saperlo da bambina l’avevo scelto con mio papa’ per la casa
di Varese!
La cittadina di Samana invece e’
abbastanza una delusione perche’ a parte il malecon (lungomare) con la vista
sulla baia e il ponte che collega agli isolotti, il resto della cittadina e’
privo di interesse, e’ decisamente meglio Sanchez.
Samana |
“Las Galeras” invece e’ carina e anche
da qui partono le barche con i turisti per andare a visitare le spiagge non
raggiungibili tramite strada, il mare e’ sempre agitato per cui il venerdi’
optiamo per il giro a cavallo e lasciamo ad un’altro momento piu' tranquillo queste visite.
Las Terrenas invece e’ il posto clou
della penisola di Samana: diverse spiagge belle, sabbiose con palme per
sdraiarsi all’ombra, una buona ricettivita’ alberghiera e ristorantini e bar,
si trova di tutto. E pensare che il villaggio de “Las Terrenas e’ stato fondato
solo nel 1946 quando l’allora dittatore dominicano Trujilo ordino’ che tutti
gli abitanti poveri della capitale Santo Domingo fossero trasferiti e
ricollocati come pescatori e contadini
nelle altre province del paese>alcuni arrivarono in questo piccolo paese,
caratterizzato da una buona terra per coltivare e un buon clima ma con case senza acqua,
elettricita’ e comunicazioni telefoniche; c'era solo una pista difficile che lo collegava a Sanchez. A meta’ degli anni 70
arrivo’ a Las Terrenas un francese che costrui’ un hotel che adesso non c’e’
piu’ il “Tropic Banana” e con questa cosa cambio’ la vita della comunita’ di
campesinos e pescadores; iniziarono ad arrivare i primi viaggiatori affascinati
dalla bellezza della natura e delle spiagge e con il passa parola arrivarono
sempre piu’ turisti e le capanne di pescatori sparirono e furono sostituite da
ristoranti, bar e negozi. Adesso e’ una parte del paese dove la gente locale
sta bene. La brochure di Samana da cui
ho preso queste informazioni invita i turisti a fare il passa parola quando
rientreranno nelle loro paesi di residenza. Nella penisola di Samana si
stabiliti anche diversi europei soprattutto francesi e italiani che hanno
aperto alberghi, ristoranti e negozi.
Domenica 18 Febbraio, sulla via del ritorno a Luperon, ci
fermiamo per pranzare a Maimon in una delle pescaderie, peccato che non ci sia
qualcosa di analogo a Luperon, o forse non l’abbiamo ancora scoperto!
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