Approfittando del periodo di vacanza di
Italo, un mio ex collega ingegnere con cui ho avuto il piacere di lavorare e
frequentare quando eravamo a Caracas 14 anni fa, decidiamo di andarlo a trovare
nella sua casa a Sanchez, nella penisola di Samana e incominciare a scoprire
l’isola di Hispaniola. Lasciamo il cantiere/yat club marina mercoledi’ mattina (14 febbraio) dopo aver
preso a noleggio il giorno prima la nostra prima auto a gas dal ragazzo del
distributore tropigas e partiamo diretti verso la penisola di Samana.
La strada n 5, a parte il tratto da
Imbert a Cofresi’, piena di buche e di criticita’, dopo e’ ok e migliora sempre
piu’ man mano si va verso Cabarete e Rio San Juan> In questa localita’ ci
fermiamo per vedere il mare e per concederci un pranzetto a base di pesce; lo
snapper (chillo) e il mero (cernia). Il mare ovvero l’Oceano Atlantico e’
sempre agitato ormai da piu’ di quindici giorni, non c’e’ mai stato un giorno
propizio per navigare, meno male che quest’anno per noi e’ quello dei lavori e
della visita dell’isola ma via terra.
Anche la pioggia non ha dato tregua:
mentre la prima settimana pioveva solo di notte e al mattino presto adesso la
pioggia appare con tre/quattro scrosci anche durante il giorno, la strada non
asfaltata per andare al marina e’ un disastro, per risalire con l’auto quando
e’ piovuto molto bisogna prendere la rincorsa per evitare lo slittamento dei
pneumatici.
Dopo questo primo tratto di circa 125
km fino a Rio San Juan, affrontiamo gli ultimi 100 km sempre seguendo la strada
costiera e arriviamo a Sanchez verso le 5.00pm. Che emozione rivedere Italo
dopo tanto dai bei tempi di Caracas e non e’ invecchiato per niente neanche un
capello bianco e sua moglie Josephina e’anche lei in perfetta forma. La casa e’
semplicemente stupenda, costruita su una loma (collina) che si affaccia sulla
baia di Samana. Questa e’ una zona di piantagione di alberi da cocco e in piu’
una zona turistica perche’ e’ vicina a diverse attrazioni come il parco de los haitises, la cascata el limon e tutte
le spiagge di las terrenas.
Arnaldo e Italo che gli sta mostrando la vasca idromassaggio e le piante |
Italo ha costruito su un fianco della
loma un bed & breakfast che entrera’ in funzione verso la fine dell’anno e’
semplicemente delizioso<Josephina invece si e’ dedicata al giardinaggio
creando queste aiuole spettacolari ricche di piante tropicali e seguendo i lavori
di terrazzamento all’orientale che rendono il luogo ancora piu’ magico. Saremo
loro ospiti per due sere, alloggiando nella camera alta e partecipando a una
cena con i profughi venezuelani. Italo e Josephina stanno ospitando alcuni
venezuelani scappati dallo sfacelo del paese provocato dall’ultimo dittatore, e
pensare che il Venezuela secondo tutti noi era uno dei paesi piu’ belli del
mondo poiche’ univa lo spirito , la fantasia e l’iniziativa propria dei paesi
latini ad una giusta dose di pragmaticita’ americana. Ci vorranno forse piu’ di
tre generazioni per riportarlo a una situazione normale.
una delle camerette del bed & breakfast |
Henry, l’insegnante di conga di Italo
e’ l’ultima persona arrivata a Santo Domingo cinque giorni fa, e’ ancora molto
scosso e sotto choc, ha perso negli ultimi mesi 10 kg, sommati a tutte le paure
nel rientrare dopo i concerti con le strade totalmente deserte, preda di
delinquenti che ti rubano la batteria dell’auto mentre cerchi di comperare
qualcosa da mangiare quando lo trovi perche’ i supermercati come Excelsior Gama
sono vuoti….Quando rientriamo dal nostro
giro del venerdi’ ci accoglie con una conga spettacolare. Purtroppo, troppo
presa dalla compagnia e dai discorsi interessanti mi dimentico di immortalare
la cena all’aperto con grigliata di pesce e calamari.
Henry musicista e maestro venezuelano di conga |
MG e Josephina sulla scalinata di casa |
MG e Josephina, sullo sfondo la baia di Samana |
dalla casa si domina la baia di Samana e il paese di Sanchez
Sabato dopo aver salutato Josephina,
andiamo all’estremita’ della penisola a Las Galeras, poi a vedere il capo di
Samana e per finire, considerato che e’ una bella giornata e non piove, nel tardo pomeriggio facciamo
l’escursione a cavallo alla “Cascata El Limon”. All’inizio ho abbastanza paura
anche perche’ il sentiero presenta zone con pozze d’acqua e melma ma il fedele
Pinto si comporta benissimo, ci sono due tre punti in discesa veramente tosti,
il ritorno invece e’ decisamente meglio perche’ ormai sono le cinque e la
maggioranza dei turisti sono gia’ rientrati. I ranch che portano all’escursione
sono in concorrenza e si boicottano l’uno con l’altro, in piu’ cercano di
sopraffare Jose’ la mia giovane guida
che invece non demorde e non lascia il sentiero. Pinto, il cavallo
inoltre e’ intelligentissimo, conosce tutto il percorso e quando devia dal
sentiero e’ per mostrarti qualcosa. Alla fine mi dispiace lasciare il cavallo.
Stravolti ma soddisfatti cerchiamo alloggio a Las Terrenas, dopo due tentativi un
hotel pieno e l’altro non ok, troviamo una habitacion (camera) all’hotel las
palmeras che e’ anche ristorante e bar. Crolliamo dalla stanchezza…
il negozietto che si vedeva dalla nostra camera d'albergo |
Le foto delle spiagge di Las Terrenas, las Galeras e la
visita alla cava di portoro saranno nel prossimo blog