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venerdì 13 maggio 2011

Spanish Wells e le altre isole.......

Il nome di Eleuthera (liberta’ in greco antico) fu dato all’isola da un piccolo gruppo di coloni europei che arrivarono sulle sue spiagge nel 1648, fuggendo dalla persecuzione religiosa in atto nelle Bermuda. L’isola e’ lunghissima (160 km) e stretta (3km). Nella sua estremita’ settentrionale ci sono le isole che abbiamo visitato, completamente diverse una dall’altra:
George Island che pero’ viene chiamata Spanish Wells dal nome del suo unico insediamento, e’ un’isola di pescatori, poco turistica, ma molto suggestiva con una spiaggia di sabbia bianca che da’ sull’oceano, protetta dalla barriera corallina e da diversi cays disabitati e selvaggi.
Bassa marea all'entrata di Spanish Well
Ferry da Spanish Island a Harbour Island (proveniente da Nassau)


Un ponte di ferro all’estremita’ Nord di Spanish Wells la collega a Russel  Island dove abbiamo trovato finalmente diverse capre e alberi di mango: infatti ci stavamo chiedendo in queste settimane come mai nei supermercati c’e’ solo cibo di importazione dagli USA e non riesci a trovare verdura  e frutta locale e come mai oltre al pesce che e’ l’elemento numero uno in ogni isola non si allevino anche le galline e le capre.



Harbour Island invece e’ il contrario di Spanish Wells: superturistica con un ferry giornaliero che in 2 ore la collega a Nassau. E’ un’isola da ricchi con i suoi resort e marina troppo affettati.  Dunmore Town,l’unico insediamento e’ il tipico villaggio da cartolina. L’isola e’ frequentata dai vip, alcuni hanno anche la casa. Yo non ho visto nessuno perche’ ero presa a guardare la mappetta mentre Arnaldo, che guidava il go-kart afferma di aver visto Dustin Hoffman e Chers (attenzione non c’e’ gossip erano su due go-kart diversi e in momenti e posti differenti)
La cosa carina e’ che abbiamo pranzato in un bar-terrazza con dei panini super, poi siamo andati a controllare all'interno dell'esercizio perche’ vendono anche alimentari e i prodotti dall’olio al formaggio e ai salumi sono tutti italiani e di buona marca.



A causa di un disguido abbiamo attraversato anche la parte Nord di Eleuhera: il ragazzo che vende i tickets del ferry non accetta la credit card ma solo check o cash e poiche’ la banca  e’ all’estremita’ opposta del paese, l’abbiamo perso.Ma fortunatamente, un negoziante ci ha spiegato che si poteva prendere un taxi-boat fino all’isola principale e da li’ un taxi fino al punto di imbarco e con un altro taxi-boat si poteva raggiungere Harbour Island. La cosa divertente e’ che oltre ad aver visto questa  parte di Eleuthera molto piu’ selvaggia rispetto alle Abaco, il costo one-way e’ inferiore invece di 40$ in due ne abbiamo spesi 8+20+10=38.

Royal Island  e’ l’isola piu esterna, con una baia protetta dai venti e non c’e’ nulla, piace molto a Franz perche’ e’ silenziosissima; e’ un ottimo punto di ancoraggio prima della traversata sia a nord (Abaco) che a sud (Nassau) perche’ si puo’ partire indipendentemente dalla marea in quanto anche al suo ingresso c’e’ un pescaggio fra i 10 e i12 feet.