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mercoledì 12 aprile 2017

Viaggio verso Turks & Caicos (2 puntata)

6 Aprile giovedi’
Dopo quasi cinque giorni e quattro notti nella  Abrahams Bay di Mayaguana, approfittando di una mini-finestra di vento debole da SE, ci muoviamo in alta marea rifacendo il percorso di domenica  2 Aprile verso l’uscita West della baia.  L’altra uscita piu’ comoda   verso East non e’ consigliabile perche’ non e’ mai stata dragata e non ha fondo per cui nessuna barca in questi giorni si e’ fidata a passarci. Mettiamo in moto alle 4.00pm di giovedi’, le altre barche con destinazione North e minor pescaggio se ne sono gia’ andate e un’altra con destinazione Sud preferisce passare ancora una notte nella baia, spostandosi pero’ in alta marea  all’imbocco; li salutiamo e affrontiamo la nostra rotta 155 su  New Point Reef, il primo way point davanti a Providenciales detta da tutti Provo, l’isola piu’ importante delle Turks & Caicos. 


Fino alle 7/8 di sera si va benissimo: il vento e’ da SE  8/10 nodi, dopo invece rinforza di nuovo e la barca incomincia a ballare di brutto, riduciamo i giri del motore a 1800 per ballare un po’ meno. Il mare di conseguenza incomincia ad essere mosso e poi molto mosso, l’Africa Queen salta su e giu’ a dx e a sx. In cabina e’ un’apocalisse cade tutto anche le cose ben sistemate a poppa come il trolley, cuscini, portello… Andiamo avanti con questo beccheggio e rollio combinati dall’oceano incrociato per ben sette ore, fino alle tre di notte. In assoluto per me e’ stato il tragitto peggiore anche perche’non timonando ma lasciando la gestione all’autopilot, non potevamo prendere le onde in modo ottimale… I turni notturni  li facciamo sempre di due ore pero’ e’ una notte in cui non si riesce a dormire. Alle 3.00 am si placa il vento e la navigazione riprende ad essere piacevole, procediamo lenti per il vento e la corrente contraria e  incominciamo ad apprezzare di piu’ i tre quarti di luna con un chiaro di luna da urlo che non ci ha mai lasciato al buio, che e’ quello di cui yo ho timore. Anche su questa rotta non incontriamo natanti a parte una grossa nave diretta sembrava su Cuba o verso la Florida.
l'alba in barca e' sempre uno spettacolo indescrivibile!

Arnaldo in una pausa di riposo

Alle 6.00 am mancano solo dieci miglia al primo way point (New Point Reef), abbiamo gia’ percorso 45 miglia e a questa distanza si incomincia gia’ a vedere il profilo dell’isola. Prima delle 9.00 siamo al New Point Reef e iniziano le ultime 9 miglia quasi parallele all’isola, anche se il vento nel frattempo si e’ un po’ rinforzato siamo protetti dalla terra. Alle 11.30 siamo all’inizio del canale che ci condurra’ nel marina di Turtle Cove. Fortunatamente il marina fornisce un servizio gratuito di pilotaggio per i natanti che devono entrare, meno male!

Terra, terra !!

Arnaldo felice: ce l'abbiamo fatta!!
 Dopo tante miglia sofferte, questo tratto e’ la ciliegina sulla torta: praticamente Arnaldo fa lo slalom in mezzo ai coralli cercando di passare al centro delle paline, guidato dal dinghy.
L’Africa Queen fa ben tre grounded di cui uno nei coralli, vi allego alcune foto del passaggio...





frangente dell'onda sull'isola


Poi quando penso che tutto sia finito e incomincio a preparare le cime di ormeggio, Arnaldo mi suggerisce di aspettare perche’ anche il canale di entrata che serpeggia ha profondita’ bassissime. Finalmente dopo altre due strisciate riusciamo a ormeggiare, aprendo un solco nel fango del fondo. Scopriremo poi che siamo entrati in bassa marea! Il marina e’ decisamente piacevole; ci sono diverse barche con equipaggi amichevoli e grossi catamarani. Ci sono tre ristoranti e finalmente la cosa piu’ importante e sognata siamo protetti da tutti i venti. Dopo quasi due mesi l’Africa Queen e’ immobile!



Piccoli gossip: ritroviamo la coppia di Happy Healer incontrata  in prima battuta a Long Island e poi a Mayaguana, i coraggiosissimi si erano mossi due giorni prima di noi da Mayaguana con una rotta ampia verso Nord dell’isola per andare diretti alle BVI ma purtroppo l’acqua del serbatoio caricata a Long island, in un molo differente dal nostro, si e’ rivelata salata provocando malessere alla signora che ne aveva bevuta tanta. L’altro gossip e’ che ci precipitiamo al ristorante piu’ vicino (50 metri) e poi a trovare i nostri conoscenti di Happy healer. Nel frattempo la custom e l’immigration ci avevano cercato due volte. Qui a Turks & Caicos non si va negli uffici dell’immigrazione ma sono loro che vengono nel marina, non mi sarei mai aspettata cosi’ presto e fra l’una e le due. Nel pomeriggio  arriva di nuovo  il ragazzo della custom  mentre l’immigration non si fa vedere e neanche l’indomani mattina; poi il gestore del marina li contatta e finalmente una fanciulla arriva nel primo pomeriggio di sabato. Il permesso base e’ di sette giorni e si pagano 50$ poi per stare di piu’ bisogna pagare 300$ che e' un permesso di navigazione e pesca solo che, mentre alle Bahamas questo permesso  dura un anno, con diverse entrate. , qui dura solo 90 giorni. Ovviamente tutti fanno una settimana. Quando si parte bisogna richiamare l’immigration per cui se devi partire al mattino e’ preferibile chiamarla la sera prima.

Africa Queen allo slip 52 del Turtle Cove marina, alcune boats sono partite
primo tramonto  a Turtle Cove






qui non abbiamo piu' i gatti a farci compagnia come a stocking Island ma i gabbiani che occupano la sommita' dei pali d'ormeggio e per un giorno l'onore di avere un'aquila di mare:



in giro per l'isola si trovano questi simpatici uccelli che sembrano indossare un tartan comperato a Londra , sono diversi da quelli bahamensi solo per questo manto di piume


piccolo pesce volante arrivato sull'Africa Queen