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mercoledì 2 marzo 2016

Stocking Island: il paradiso dei velisti


E cosi’ nel primo pomeriggio di mercoledi’ 17 Febbraio, dopo sette ore di navigazione oceanica abbastanza impegnativa, raggiungiamo la sospirata George Town: ci sono un’infinita’ di barche a vela, sembrano piu’ di un centinaio, la maggior parte all’ancora, alcune alla boa.
Troviamo una boa libera davanti ai tre hurricane hole sul lato opposto a George Town,
in corrispondenza dell’isola lunga e stretta di Stocking Island. E’ UNO SBALLO TOTALE!! C’e’ una bella spiaggia con un bar ristorante con una musica super anni 60/70, sembra di essere a Woodstock o nell’isola di Wight nel 68, la musica continua dalle 11.00 am, ora di apertura del chat ‘n’ chill fino al tardo pomeriggio. Sembra che la generazione del 68 si sia dato l’appuntamento per ritrovarsi 45 anni dopo in questo posto da urlo.
Praticamente ogni mattina, verso le 11.00,  c’e’ la migrazione dei velisti che con il dinghy arrivano in spiaggia per prendere il sole, giocare a pallavolo, socializzare, bere un drink,
giocare a bocce, mangiare, fare acquisti nel negozio di tshirt…camminare…
In piu’ devo dire che il cibo del ristorante chat ‘n’ chill non e’ male soprattutto i ribs e il panino al pollo, rigorosamente grigliati. Il padrone e’ un po’ rude ma d’altronde lavora senza interruzione, l’abbiamo visto pranzare anche alle 4.00 del pomeriggio. E dimenticavo a coronare il luogo c’e’ la presenza di una gatta rossa e bianca e i suoi micini.



con la crocetta a matita e' indicato il punto della boa dove siamo ormeggiati

appena arrivati a Stocking Island ci fiondiamo a mangiare qualcosa da chat 'n'chill


chat 'n'chill restaurant: grill in primo piano








Il secondo giorno facciamo una puntata a George Town, prendendo il water-taxi perche’ il vento che era calato per due giorni, permettendoci  di traversare l’Oceano fino a George Town, e’ ritornato forte e con il dinghy ci saremmo bagnati come  dei pulcini.




Arrivati in citta’ abbiamo pronta l’auto a noleggio (la sera prima quando Elisabeth Harbour era tranquillo, siamo andati con il gommone a informarci per auto e propano dal marina)
Incominciamo a visitare l’isola alla ricerca del propano, saltiamo la deviazione e finiamo al North dell’isola di Great Exuma e facciamo un break al marina di Emerald Bay: meno male che non ci siamo fermati qui perche’ con il vento forte come oggi e nei giorni che seguiranno, saremmo rimasti bloccati per una settimana.



Dopo aver caricato le bombole e pranzato con ottime conch fritters da Fish & Fry, ci dedichiamo al sud dell’isola e passiamo il ponte che la collega a Little Exumas> Si passa
Il “tropico del cancro” 23 26' 14,675", wow,  che su Little Exumas e’ segnalato da un cartello mentre dopo Rolle Town non era segnalato. In onore della nostra cancerina Lela ci scattiamo varie foto e un bel selfie….










ponte fra Great Exuma e Little Exuma

e ancora altre foto dopo aver scritto la distanza da Segrate alle Exumas.......





alla domenica c'e' gia' un sacco di gente gia' dalle 9.30 per la funzione religiosa e poi per il lunch da chat 'n' chill che prepara il roasted pig, nel pomeriggio varie attivita' dalla pallavolo ai giochi da tavolo, nel tardo pomeriggio invece si spostano tutti da frencis per il trivia



ragazzino che si lancia dall'albero con la corda tipo tarzan