Visualizzazioni totali

ARGOMENTI PRECEDENTI (qui le altre foto)

venerdì 21 dicembre 2012

mercoledì 28 novembre 2012

27 Novembre Fort Lauderdale

Il 24 Novembre sabato partiamo all'alba dall'ancoraggio di Lake Worth alle 7.00 am Arnaldo e' soddisfattissimo della spesa e dell'installazione del salpa ancora, ci chiediamo perche' non l'avessimo fatto prima. oggi e' la giornata dei 20 ponti con apertura a tempo per raggiungere Fort Lauderdale.



Questo lo spessore della coperta dell' Africa Queen: circa 3.5 centimetri!



Il vento e' sempre da North per cui ci aiuta e anche la corrente. Non e' il numero dei ponti ma l'attesa che bisogna fare ogni tanto se si arriva troppo in anticipo e anche ridurre la velocita' calcolando il tempo perfetto non va bene perche' se il gestore delponte non ti vede e non ti sente sulla radio non apre.I primi dieci ponti vengono passati alla grande poi verso mezzogiorno incominciano a impazzare i motoscafi, generalmente sono gentili anche perche' la polizia con gia' pronto un multone per eccesso di velocita' e' sempre in agguato.
vediamo dei giganteschi manatee. Alle 2.00 pm siamo a buon punto ci mancano solo 4 ponti e  alle 3.45 pm yo, completamente stravolta vedo, Arnaldo che attraversa il ponte de Las Olas che ciportera' al New river in piena citta'. Ormeggiamo davanti al grattacielone del water garden, come un anno fa e facciamo conoscenza dei nostri vicini che sono in partenza per un'impresa very strong raggiungere direttamente nassau con 30 ore di navigazione partendo alle 7.00 di sera perche' dicono che la finestra e' piccolissima solo adesso approfittando della navigazione notturna o martedi' 27. Se non fossimo stati reduci da queste 9 ore di navigazione, li avremmo seguiti volentieri...
Invece facciamo i turisti camminando sul Riverwalk, andando a vedere la Sthanam house controllando l'oceano in fondo a Las Olas Boulevard che anche domenica mostra all'orizzonte gli elefantini.
Per poter traversare senza problemi di onda troppo alta e di bassa velocita' l'orizzonte deve essere piatto e non devono esserci componenti di vento da Nord.

Lunedi' sera siamo pronti sia con la cambusa che con la sistemazione della barca per effettuare la grande traversata ma i bollettini meteo danno ancora vento da nord e onda per cui puntiamo la sveglia ma rimandiamo la decisione all'alba. non partiamo e scopriamo poi in tarda mattinata di aver fatto la scelta giusta:
c'e' onda e all'orizzonte ci sono gli elefantini.
partecipiamo alla festa per natale che si svolge nella strada principale di Fort Lauderdale con complessi jazz, rock e soul di tutte le eta' le musiche sono meno natalizie di quelle del New England ma sempre piacevoli.

Thanksgiving


I lavori di installazione del windlass (salpaancora) iniziano martedi’ nel pomeriggio, sono stati posticipati per urgenze su barche in difficolta’ e altro.
Nel Gran Soleil i cavi non sono volanti come nelle barche americane ma inseriti in un tubo di pvc per cui tutto il martedi’ pomeriggio e’ dedicato a far passare il cavo da prua a poppa e a sistemare l’interrutore per il windlass.

sorry!  non riesco a inserire le foto perche' lo spazio e' saturo nonostante abbia cancellato i blog del 2010

Mercoledi’ invece c’e’ il posizionamento del salpa ancore che richiede un buco very tricky perche’ lo spessore della barca e’ di ben 3 cm ½, Micke e il suo aiutante lavorano fino alle 6.30 pm pero’ si erano fatti un lungo break per il pranzo. Il clima e’ freddo per essere in Florida e si alza anche un’arietta polare, di notte incominciamo a usare la stufetta per riscaldare l’ambiente.
Per consolarci dell’attesa di questi giorni siamo invitati da Mike a passare il thanksgiving con la sua famiglia il giorno seguente. Noi pensavamo di andare a casa della madre ma invece andiamo a North Palm Beach in una villa inserita nel campo da golf dove lavora e vive la compagna di Mike che assiste il proprietario immobilizzato su sedia a rotelle. Nella casa arredata in uno stile tipo portoghesata, sembra una scena di teatro vive anche Mike.
 Il proprietario della villa molto benestante  ha permesso di organizzare un thanksgiving apocalittico con 30 persone  fra amici di Mike e della sua compagna di origini filippine. La cucina con un’isola centrale si apre sul soggiorno e sul giardino con piscina e bar all’aperto, noi preferiamo rimanere all’interno della casa perche’ fa piuttosto freddo.
La cucina e’ di altissima qualita’ fra gli ottimi antipasti orientali preparati dalla ragazza di Mike: involtini primavera con carne, ravioloni con salsina agrodolce, volvent orientali e poi nachos con guacamole e   involtini di prosciutto e cipollotti.
Yo pensavo finisse cosi’ con l’aggiunta solo del tacchino tradizionale e invece nascosti nel forno c’erano un carre’ di manzo alle erbe, una coscia di prosciutto della zampa posteriore cotto alla grande con ananas e brown sugar, diverse teglie e a dir la verita’ non le ho assaggiate tutte: pure’ di zucca, fagiolini verdi in casseruola, pasticcio di…: L’attenzione mia e di Arnaldo che facevamo compagnia a Mike mentre tagliava  le porzioni di carne o discorrevamo con la sua simpaticissima mamma e’ andata ai fornelli dove era stata preparata una zuppa tipica delle Filippine con verdure e zampino di maiale: uno sballo!
Siamo riusciti a tenere un posticino anche per il tacchino servito con il gravy o la salsa di cranberry. Dimenticavo le altre persone che sono arrivate portavano altri cibi come dolci, tacchini, etc noi invece abbiamo portato il vino italiano un nero d’avola e un prosecco.
Tutto cio’ e’ iniziato verso le 6.00 pm noi siamo stati riaccompagnati alla boat alle 10.00 assieme alla mamma di Mike che oggi doveva lavorare.
Fra le altre cose successe ieri al marina e’ arrivato un grosso motoscafo proveniente da Genova con un cargo, i proprietari sono due svizzeri di Basilea che invece hanno raggiunto Palm Beach in aereo e sono sorpresi per i low cost del marina di Fort Lauderdale
In svizzera sul lago pagano il triplo! E dire che Fort Lauderdale rispetto a Riviera Beach e’ piu’ cara. Poi mentre stavo inserendo il testo precedente nel blog e lo facevo nella lavanderia perche’ in barca non c’e’ collegamento e’ arrivato un ragazzo indiano che cercava qualcosa da fare e vedere ma il tiki bar era chiuso e cosi’ tutto il resto,la cosa veramente funny e’ che io italiana gli ho spiegato che era il giorno del thanksgiving e gli ho anche suggerito di andare a Peanut island ma il tipo che guida la barca vedendo che non arrivava piu’ nessuno alle 3.00 pm aveva abbandonato il marina.

giovedì 22 novembre 2012

Dov'e' finita l'Africa Queen

 
20 novembre martedi'

Dov’e’ finita l’Africa Queen? Dopo le due notti ormeggiati al cantiere, salpiamo lunedi’ mattina per il vicinissimo Harbortown Marina di Fort Pierce.

 Giorno della Memoria: Intervista a uno degli ultimi reduci della seconda guerra mondiale


Il motore e’ OK e in venti minuti siamo a destinazione. Dopo un consistente rifornimento di pesce martedi’ 13 siamo pronti per le 47 miglia terrestri che ci separano dal primo stop nello Juppiter al Soverel marina. Navigare in questa stagione e’ bellissimo: ci sono 2 piedi in piu’ d’acqua e quindi il pericolo di arenarsi non esiste, non ci sono molti motoscafi  che rompono le scatole creando onda, insomma e’  molto piacevole, l’unico inconveniente e’ che alle 6.00 pm e’ gia’ buio. Raggiungiamo il marina alle 3.30 e siamo vicinissimi alle strutture, accanto ad una coppia con motoscafo che ci invitera’ il giorno dopo ad un aperitivo a bordo per testare se il loro amico dentista, che frequenta ogni anno a Urbino un corso di italiano, ha dato buoni risultati.
L’amico parla benissimo italiano e la compagnia, e' costituita   anche da un’altra coppia  simpatica. Noi facciamo un figurone portando il grana padano comperato un mese fa a Soresina e i tarallucci pugliesi di Carmine (Car main secondo la tipa del marina) i vicini ci vogliono convincere a prendere casa a Palm Beach o nei dintorni….e sono inorriditi perche’ il giovedi’ ci muoviamo su Riviera Beach a sole 6 miglia ma black quarter dove abbiamo appuntamento con il meccanico. 





Il Soverell Marina
 
Il windlass (salpa-ancora) e’ il tormentone di questi giorni: scelto su catalogo e comperato al West Marine di Fort Pierce, non siamo riusciti a farlo installare dall’operaio messicano del cantiere che a differenza del pittore non sapeva che pesci pigliare per cui ci ha dato buca per un pomeriggio e abbiamo lasciato perdere rimandando l’installazione a Riviera Beach dove abbiamo preso l’appuntamento con il solito meccanico per Giovedi’15 Novembre e ora siamo qui in attesa che si decida a fare qualcosa… Per rinforzare la prua ha commissionato una piastra e ordinato i cavi per il collegamento e dire che non sono pezzi della Volvo che bisogna aspettare anni luce…
Venerdi’ le due cose non erano ancora disponibili e ieri neanche, nel frattempo il clima e’ diventato una schifezza con cielo coperto e freddo. C’e’ da dire che tutto sommato  e’ andata bene non averlo installato giovedi’ o venerdi’ perche’ al mattino e’ piovuto da pazzi e avere un buco a prua non sarebbe stato il massimo!

 Tutto questa roba sta nell'armadietto di prua che abbiamo liberato per facilitare i lavori
Nell’attesa sabato abbiamo sistemato le ultime cose come l’incollatura di un asse del pagliolato con le solite colle schifose americane: gorilla glue; il fantastico cyanocrilato italiano purtroppo si era seccato completamente e questa colla e’ una porcata, in mancanza di morsetti ho fatto yo da morsetto sedendomi sulla cassetta degli attrezzi 

 MG in versione morsetto: notate le gambe piegate a morsetto e le braccia atteggiate in forma di vite
 Morsetto: notate la colla schifosa che e' triplicata di volume assumento la consistenza del polistirolo.

e poi per finire abbiamo messo le nuove strisce grigie comperate a Milano da Equipe Nautica perche’ qui negli States ci sono solo bianche o nere.
Viva l’Italia per i sui meccanici solerti competenti e decisi, per le vernici e le colle che funzionano e non aumentano di volume tipo alien come la gorilla glue (vedi foto), viva  l’Italia per i cibi, il vino, i gommoni, le scarpe e tutto il resto che nessuno riuscira’ mai a riprodurre all’altezza del brand italiano. 


Dimenticavo ultimissimo  tormentone e’stata anche la ricerca dell’anodo di zinco che e’ posizionato dietro all’elica (propeller in English) la signora del marina l’aveva cercato su tutti i cataloghi, noi abbiamo fatto un’indagine ulteriore da St Lucie Outboard marina, da Sundance nella Jenkens Beach, da Lewis a Stuart  e ancora un altro West marine e poi a Stuart da due venditori di roba usata: nothing. Cosi’ e’ stato montato quello vecchio che dovrebbe durare ancora una stagione mentre al ritorno  in Italia  ce ne procuremo due o tre di scorta.

mercoledì 14 novembre 2012

Hutchinson Island


Questa e' stata la nostra base durante la prima settimana di Novembre mentre stavamo facendo i lavori sull'Africa Queen nel cantiere del Riverside Marina a Fort Pierce. Questa e' la visione che si ha dalla camera dell'albergo e quello che si vede e' l'inlet  (canale di uscita in Oceano) di Fort Pierce.


Alcuni dei lavori sono stati fatti da noi come il carteggio della carena e la successiva mano di antivegetativa (antifouling in english), la rigenerazione dei legnetti in tre fasi: cleaner, brightening e olio; l'altro lavoro che consisteva nel ridipingere le tre strisce l'abbiamo commissionato agli addetti del cantiere particolarmente bravi. L'unico inconveniente e' che ci sono stati due giorni di vento forte con abbassamento della temperature per cui il lavoro di pittura e' stato fatto venerdi' 9 novembre.
Sabato all'1.30 pm l'Africa Queen e' stata messa in acqua.

 Paco e il suo aiutante stanno ultimando una delle strisce, hanno fatto un lavoro cosi' accurato che un signore pensava fosse una barca nuova ....

mentre noi eravamo al lavoro al di la' del ponte, Franzie recuperava il jet lag nella camera del Sandhurst Hotel



mercoledì 1 agosto 2012

African Queen non e' Africa Queen



Come siete capitato in Africa, signor Allnutt?
Col ponte sullo Zambesi: un intero carico di noi canadesi venne a lavorarci. Non ho mai capito a cosa serva quel ponte se le due rive del fiume sono identiche. Perché la gallina attraversa la strada?


Il nome della barca e' Africa Queen (non African Queen) in Pidgin Nigerian English.

Ma l'assonanza c'e':

Sopratutto in certi dettagli...

http://www.lassothemovies.com/wp-content/uploads/2012/06/african-queen-2.jpg


Come vedete la somiglianza di Katharine con Maria Grazia e' impressionante
e anche il gatto di Katharine:



Spencertracy assomiglia moltissimo a Franzie.


Beh.... tutto questo per dire che l'originale imbarcazione usata per il film e' in Florida:




 Gli ultimi due giorni in Florida, prima della nostra partenza per l’Italia  del 30 Maggio, ci siamo rilassati alle Keys un giorno a Key Largo in un parco nazionale e l'altro a Isla Morada.
Rientrando da quest'ultima  sulla strada siamo attratti da questa indicazione:


 Si tratta proprio della barca utilizzata nel film “The African Queen” con Humphrey Bogart e Katharine Hepburn.
Il nome l’abbiamo dato perche’ innanzitutto volevamo fare un omaggio all’Africa che ci ha ospitato arricchendoci di esperienze indimenticabili e poi il film rimane sempre un cult….


 

 La regina d'Africa (The African Queen) è un film del 1951 diretto da John Huston, tratto dal romanzo omonimo di Cecil S. Forester del 1935.

Prodotto dalla Horizon Pictures, il film è il primo girato in Technicolor da Humphrey Bogart e Katharine Hepburn, due dei più affermati divi di Hollywood. La colonna sonora del film, composta da Allan Gray, è suonata dalla Royal Philharmonic Orchestra sotto la direzione di Norman Del Mar. Da notare comunque l’assenza di musica per gran parte del film, a partire dai titoli di testa che scorrono sullo sfondo dei paesaggi africani sostenuti solo dai suoni della natura.
 Le riprese del film sono state effettuate per la maggior parte nella Repubblica Democratica del Congo (a quei tempi Congo Belga) e in Uganda. Le scene in cui Bogart e la Hepburn sono immersi nell'acqua sono state girate tutte in studio in Inghilterra (negli Shepperton Studios, nel Surrey) soprattutto per motivi di igiene. Dato che il battello usato nel film era troppo piccolo per accogliere le attrezzature necessarie, parti di esso sono state riprodotte su una specie di zattera, così da consentire i primi piani di Bogart e della Hepburn. Le scene interne sono state filmate a Londra, dato che la maggior parte includeva personaggi secondari. Robert Morley ad esempio girò la maggior parte delle sue scene a Londra, alcune delle quali sono state poi montate con quelle girate in Africa insieme agli indigeni. Alcune scene sono state girate anche a Dalyan, in Turchia.
Humphrey Bogart  vinse l’oscar per la miglior attore, ma Huston non vinse per il miglior film, nel 1952 infatti vinse Un americano a Parigi.

Nel 1953 Peter Viertel, che ha collaborato con John Huston e James Agee all'adattamento della sceneggiatura, ha descritto la sua esperienza, in versione romanzata, nel libro Cacciatore bianco, cuore nero. Nel romanzo si seguono le imprese di un regista dispotico che blocca la produzione del suo film girato in Africa a causa di una ossessiva caccia all'elefante. La storia è stata portata sul grande schermo da Clint Eastwood nel 1990 nel film omonimo.


    

E che dire della impressionante somiglianza fra Humphrey e Arnaldo??




Key Largo e Isla Morada


Gli ultimi due giorni in Florida, prima della nostra partenza per l’Italia  del 30 Maggio, ci siamo rilassati alle Keys dopo le giornate di intenso lavoro sulla barca che ora e’ a Fort Pierce nel Riverside Marina e ci rimarra’ fino alla fine della stagione degli uragani. 
Non abbiamo aggiornato il blog in tempo reale perche' eravamo impegnati a controllare quello che succedeva in Italia col terremoto in Emilia.
Domenica 27 Maggio, ultimate le ultime verniciature interne, ci spostiamo verso Sud, fuggendo al temporale che da Palm Beach si sta spostando a Fort  Pierce.
Scegliamo una localita’ intermedia fra l’aeroporto di Miami e le Keys: Cutler Ridge ma, mentre stiamo avvicinandoci il maltempo ci raggiunge e sfuma il tardo pomeriggio nella piscina della “La Quinta”.
Lunedi’ 28   va alla grande: full immersion nelle Keys a Key Largo in un parco nazionale
(purtroppo ci dimentichiamo la macchina foto!!)
Il giorno dopo invece lo passiamo piu’ a Sud a Isla Morada, ed ecco le photos:


 Ecco cosa significa "vivere sotto i ponti" alle Keys, siamo oltre il ponte che collega la Florida alle isole. C'e' un ottimo ristorante che vedrete piu' sotto:



 Ecco alcune foto di Isla Morada la seconda delle Keys dopo Cayo Largo





 MG e' caratteristica per il suo "Wishful thinking" cioe' l'idea di trovare in un posto esattamente quello che lei immagina e sogna, per esempio a Parma anche le gelaterie devono fare il gelato al gnocco fritto e prosciutto crudo.
Questa volta ha avuto ragione, questo e' il panorama, evitando, almeno in parte le piogge di Miami. 

Questo e' il ristorante che ha meritato un bis anche il martedi sera, con le sue vongole ma non siamo riusciti a fare la foto prima che finissero.
E che dire della ceviche di snapper il tutto accompagnato da musica anni '70, come gli "Astenersi Perditempo" il gruppo di Giorgio Bertuzzi.



Mentre mangiavamo questo era il panorama:



Qui pioveva, ma ormai la giornata di sole era stata piena. Il sacchetto d'acqua pieno serve per tenere lontane le mosche.

lunedì 2 luglio 2012

Siamo in Italia

23 Giugno sabato

Il 31 maggio siamo rientrati alla base in Italia, gli ultimi giorni in Florida sono stati caratterizzati da un grande lavoro sull' Africa Queen, per cui alla sera crollavamo distrutti senza poter usufruire dell'ottimo collegamento internet fornito dall'hotel " La Quinta" di Fort Pierce.
Domenica 27 Maggio chiudiamo i lavori con la verniciatura della scaletta e ci muoviamo a Sud, schivando i temporali che stavano raggiungendo Fort Pierce. Passiamo due giorni di assoluto relax al sole nelle Keys: lunedi' a Key Largo e  martedi' a Isla Morada. Ci rendiamo conto che arrivarci in barca sarebbe stata una vera "mission impossible", dato i bassi fondali che caratterizzano tutte le keys.
Le photos seguiranno nel prossimo blog perche' abbiamo problemi di chiavetta.

lunedì 28 maggio 2012

Una pagina verde

Lunedi' 21, dopo aver sistemato il tubo di raffreddamento del motore, eseguito brillantemente da Arnaldo, (i tubi di gomma come del resto quasi tutti i gommoni sono italiani) ci spostiamo al City marina di Vero Beach, all'ancora e posso realizzare uno dei miei programmi: provare il gommone. 

                                  Africa Queen ormeggiata alla boa 17 di Vero Beach


                                   nuovo gommone di West Marine (lo fa la Zodiac)

due parole sul gommone: yo pensavo che l'Italia fosse la numero uno per l'abbigliamento e gli accessori tipo scarpe e borse, numero uno per il cibo e per il vino, numero uno per l'arredamento ma in questi mesi mi sono resa conto che siamo il numero uno anche per la gomma dai tubi ad alta temperatura (quello sostituito da Arnaldo e' italiano) ai gommoni Achilles e AB. Noi abbiamo scelto West Marine  fatto dalla francese Zodiac perche' di dimensioni piu' piccole e reperibile subito e poi c'e' da dire che il nostro old Zodiac e' durato 15 anni. C' e' da notare la diversa colorazione: scompaiono le parti blu europee perche' il sole della Florida le cuoce molto piu' rapidamente del grigio e poi costa un 30% in meno che in Italia.  Pesa un po' di piu' ma e' piu' facile stivarlo


E' un'esperienza mistica: esistono luoghi con un'anima e uno di questi e' lo spazio fra la intracostal waterway e l'oceano, uno spazio di non piu' di 5 Km di larghezza per non so quanti Km di lunghezza, caratterizzato da canali che tagliano la foresta di mangrovie in cui si avventurano i delfini e qualche pescatore con la canoa.







Mercoledi' 23 ci muoviamo da Vero Beach al Riverside Marina di Fort Pierce per l'alaggio della barca, l'alta marea e' dalle 11.00 alle 11.30 per cui entriamo nel canale che porta al marina in questo momento, il canale e' very tricky, bisogna stare vicino alle boe verdi come suggerito dal tipo del marina. Prima dell'alaggio ne approfittiamo per piegare le vele, Franzie rimarra' in barca per tutto il periodo dell'alaggio, del washing con l'idropulitrice e del moving nella postazione che ci hanno assegnato. Purtroppo siamo stati cosi' presi sia mercoledi che i giorni successivi che nessuno dei due ha scattato foto. La gente del marina e' molto professionale, alaggio e pulizia perfetta e poi e' uno dei pochi marina in Florida che consente ai proprietari della barca di fare i lavori da se' oltre al costo mensile piu' conveniente.
Ci dedichiamo a una full immersion di lavori tanto che nelle quattro sere passate in albergo a "La quinta " non usufruiamo ne' della  piscina ne' del rapido collegamento internet per aggiornare il blog, guardiamo solo rapidamente la posta e le notizie in Italy.
Mentre Arnaldo si dedica alla stuccatura delle parti arrugginite della pinna con il primer, io rigenero i candelieri e arridatoi con prodotto apposito e poi non sto a farvela lunga ma:  eliminazione ruggine e verniciatura del water heater, verniciatura con un prodotto matte per i legni interni, etc.
Finiamo con la verniciatura della scaletta e la rimozione del boma giusto domenica mattina prima del check out e ci muoviamo in un posto a meta' strada fra Miami e le Keys.

continuo con le foto della laguna di Vero Beach perche' da allora  non ne ho scattate piu'