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mercoledì 1 agosto 2012

African Queen non e' Africa Queen



Come siete capitato in Africa, signor Allnutt?
Col ponte sullo Zambesi: un intero carico di noi canadesi venne a lavorarci. Non ho mai capito a cosa serva quel ponte se le due rive del fiume sono identiche. Perché la gallina attraversa la strada?


Il nome della barca e' Africa Queen (non African Queen) in Pidgin Nigerian English.

Ma l'assonanza c'e':

Sopratutto in certi dettagli...

http://www.lassothemovies.com/wp-content/uploads/2012/06/african-queen-2.jpg


Come vedete la somiglianza di Katharine con Maria Grazia e' impressionante
e anche il gatto di Katharine:



Spencertracy assomiglia moltissimo a Franzie.


Beh.... tutto questo per dire che l'originale imbarcazione usata per il film e' in Florida:




 Gli ultimi due giorni in Florida, prima della nostra partenza per l’Italia  del 30 Maggio, ci siamo rilassati alle Keys un giorno a Key Largo in un parco nazionale e l'altro a Isla Morada.
Rientrando da quest'ultima  sulla strada siamo attratti da questa indicazione:


 Si tratta proprio della barca utilizzata nel film “The African Queen” con Humphrey Bogart e Katharine Hepburn.
Il nome l’abbiamo dato perche’ innanzitutto volevamo fare un omaggio all’Africa che ci ha ospitato arricchendoci di esperienze indimenticabili e poi il film rimane sempre un cult….


 

 La regina d'Africa (The African Queen) è un film del 1951 diretto da John Huston, tratto dal romanzo omonimo di Cecil S. Forester del 1935.

Prodotto dalla Horizon Pictures, il film è il primo girato in Technicolor da Humphrey Bogart e Katharine Hepburn, due dei più affermati divi di Hollywood. La colonna sonora del film, composta da Allan Gray, è suonata dalla Royal Philharmonic Orchestra sotto la direzione di Norman Del Mar. Da notare comunque l’assenza di musica per gran parte del film, a partire dai titoli di testa che scorrono sullo sfondo dei paesaggi africani sostenuti solo dai suoni della natura.
 Le riprese del film sono state effettuate per la maggior parte nella Repubblica Democratica del Congo (a quei tempi Congo Belga) e in Uganda. Le scene in cui Bogart e la Hepburn sono immersi nell'acqua sono state girate tutte in studio in Inghilterra (negli Shepperton Studios, nel Surrey) soprattutto per motivi di igiene. Dato che il battello usato nel film era troppo piccolo per accogliere le attrezzature necessarie, parti di esso sono state riprodotte su una specie di zattera, così da consentire i primi piani di Bogart e della Hepburn. Le scene interne sono state filmate a Londra, dato che la maggior parte includeva personaggi secondari. Robert Morley ad esempio girò la maggior parte delle sue scene a Londra, alcune delle quali sono state poi montate con quelle girate in Africa insieme agli indigeni. Alcune scene sono state girate anche a Dalyan, in Turchia.
Humphrey Bogart  vinse l’oscar per la miglior attore, ma Huston non vinse per il miglior film, nel 1952 infatti vinse Un americano a Parigi.

Nel 1953 Peter Viertel, che ha collaborato con John Huston e James Agee all'adattamento della sceneggiatura, ha descritto la sua esperienza, in versione romanzata, nel libro Cacciatore bianco, cuore nero. Nel romanzo si seguono le imprese di un regista dispotico che blocca la produzione del suo film girato in Africa a causa di una ossessiva caccia all'elefante. La storia è stata portata sul grande schermo da Clint Eastwood nel 1990 nel film omonimo.


    

E che dire della impressionante somiglianza fra Humphrey e Arnaldo??




Key Largo e Isla Morada


Gli ultimi due giorni in Florida, prima della nostra partenza per l’Italia  del 30 Maggio, ci siamo rilassati alle Keys dopo le giornate di intenso lavoro sulla barca che ora e’ a Fort Pierce nel Riverside Marina e ci rimarra’ fino alla fine della stagione degli uragani. 
Non abbiamo aggiornato il blog in tempo reale perche' eravamo impegnati a controllare quello che succedeva in Italia col terremoto in Emilia.
Domenica 27 Maggio, ultimate le ultime verniciature interne, ci spostiamo verso Sud, fuggendo al temporale che da Palm Beach si sta spostando a Fort  Pierce.
Scegliamo una localita’ intermedia fra l’aeroporto di Miami e le Keys: Cutler Ridge ma, mentre stiamo avvicinandoci il maltempo ci raggiunge e sfuma il tardo pomeriggio nella piscina della “La Quinta”.
Lunedi’ 28   va alla grande: full immersion nelle Keys a Key Largo in un parco nazionale
(purtroppo ci dimentichiamo la macchina foto!!)
Il giorno dopo invece lo passiamo piu’ a Sud a Isla Morada, ed ecco le photos:


 Ecco cosa significa "vivere sotto i ponti" alle Keys, siamo oltre il ponte che collega la Florida alle isole. C'e' un ottimo ristorante che vedrete piu' sotto:



 Ecco alcune foto di Isla Morada la seconda delle Keys dopo Cayo Largo





 MG e' caratteristica per il suo "Wishful thinking" cioe' l'idea di trovare in un posto esattamente quello che lei immagina e sogna, per esempio a Parma anche le gelaterie devono fare il gelato al gnocco fritto e prosciutto crudo.
Questa volta ha avuto ragione, questo e' il panorama, evitando, almeno in parte le piogge di Miami. 

Questo e' il ristorante che ha meritato un bis anche il martedi sera, con le sue vongole ma non siamo riusciti a fare la foto prima che finissero.
E che dire della ceviche di snapper il tutto accompagnato da musica anni '70, come gli "Astenersi Perditempo" il gruppo di Giorgio Bertuzzi.



Mentre mangiavamo questo era il panorama:



Qui pioveva, ma ormai la giornata di sole era stata piena. Il sacchetto d'acqua pieno serve per tenere lontane le mosche.