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domenica 31 maggio 2015

ELEUTHERA



Finalmente il 22 maggio venerdi’ riusciamo a partire per l’isola di Eleuthera: 160 chilometri di lunghezza che si sviluppano North/South, a Nord dell’isola di New Providence(Nassau).
Avevamo gia’ fatto un tentativo una settimana prima ma il mare molto roughly ci ha fatto rientrare appena dopo l’uscita del canale di Palm Cay Marina. Il 22 invece c’e’ un vento da SE non troppo forte, insomma una giornata ideale per navigare!
Partiamo dopo le 9.00 e in pochissimo tempo percorriamo le 41 miglia che portano a Current Island, il punto dove si decide se puntare sulla parte Nord dell’isola: Spanish Well e Royal Island  dove eravamo gia’ stati 4 anni fa.  In questo caso bisogna aspettare lo slack (mezz’ora di tempo fra l’alta e la bassa marea e viceversa) per passare o andare a Glass Window. Noi arriviamo alle 4.00 pm con sole 7 ore di navigazione   mantenendo una velocita’ invidiabile sopra i 6,5 nodi con vento al traverso mettendo fiocco, randa e motore a 1900 giri.
Dopo altre 9 miglia siamo nei pressi di Glass Window, il punto di arrivo ma ci accorgiamo che non c’e’ nessuna barca all’ancora per cui Arnaldo non ritiene sicuro il posto (la strada statale e’ proprio sopra) per cui ci facciamo ancora una decina di miglia costeggiando la costa rocciosa di Eleuthera e ci dirigiamo ad Hatchet Bay, un posto molto bello che ha la caratteristica di esser protetto da tutti i venti. Siamo ingannati da due false entrate ma poi un paletto sulla roccia segnala l’entrata che e’ veramente suggestiva (un filmato che Arnaldo montera’ successivamente rendera’ meglio l’idea).

ecco il primo posto che ci ha ingannato sembrando l'entrata di Hatchet Bay

secondo abbaglio invece e' una rientranza della costa

ecco l'entrata ad Hatchet Bay


Eleuthera significa liberta’ in greco antico e il nome fu dato all’isola da un gruppo di coloni europei che fuggirono dalla persecuzione religiosa in atto nelle Bermuda  e sbarcarono nel 1648 sulle spiagge di questa affascinante isola Eleuthera. Nel 1647 in England i puritani di Oliver Cromwell erano impegnati in una sanguinosa guerra civile con la Corona e questo conflitto si ripercosse in forme meno violente anche nei territori d’oltremare per cui l’isola Bermuda era divisa  nei due gruppi . Ansioso di sfuggire alla persecuzione religiosa,  William Sayle, l’ex governatore dell’isola,  ottenne il permesso di stabilire un nuovo insediamento nelle disabitate Bahamas> Pubblicizzo’ l’idea nei pub e nei ritrovi di London alla ricerca di investitori  nella “Compagnia degli avventurieri di Eleuthera”  e con un investimento di 100 sterline le persone che si univano all’impresa avevano diritto a un largo appezzamento di terreno nelle isole ma si impegnavano ad aderire ai principi di liberta’,tolleranza religiosa e ad accettare un governo eletto. William Sayle parti’ da Bermuda  con settanta coloni approdando a Governor Harbour: invece dei 26 investitori  che sottoscrissero il suo appello la maggior parte non mise mai piede sull’isola e cinque di loro firmarono piu’ tardi la condanna a morte di re Carlo I. Il primo gruppo di coloni arrivati su Eleuthera non se la passo’ per niente bene e se non fosse stato per le provviste spedite dai puritani del New England sarebbero tutti morti di fame.


Africa Queen alla boa ad Hatchet Bay, i nostri vicini sono canadesi




 Eleuthera e’ stata soprattutto un’isola di pescatori sia di pesce che di spugne, agricola con coltivazioni di annas,agrumi, icotone nei tempi d’oro prima della crisi. E poi cassava, pomodori, cipolle; allevamenti di capre, pecore, addirittura ad Hatchet Bay, dove ci fermeremo una settimana, ci sono i silos del mangime per polli perche’ negli anni 30 la Levi’s aveva installato un grosso allevamento di pollame e impiegava parecchie persone del posto, pagandole anche bene, Poi il duca di Windsor, l'ex governatore, penso’ bene di boicottare il progetto perche' i dipendenti venivano pagati troppo e ora la gente non ha molto da fare e il governo, come del resto tutti i governi attuali, puntano su progetti grandiosi che non portano alcun indotto alla popolazione del posto ma invece arricchiscono poche persone e soprattutto gli stranieri.


E cosi’ tutto abbandonato e infatti l’impressione che abbiamo avuto subito dai primi giorni, sia girando per la cittadina di Hatchet che in auto attraverso i 160 km dell’isola e’ di abbandono totale. E pensare che ha una 40 di spiagge,una piu’ bella dell’altra: un tipo ha fatto  un libro dedicato alle spiagge di Eleuthera e  c’e’ anche una mappa con segnate le spiagge sia oceaniche che sulla piattaforma come la bellissima Rainbow Bay dove ci rilassiamo lunedi’
Il padrone del ristorante che e’ anche il proprietario della boa dove siamo  ormeggiati, vedendoci sorpresi di non aver trovato nessuno a Governor Harbour, il capoluogo dell’isola, ci ha spiegato che ormai siamo fuori stagione e che gli americani che sono i frequentatori piu’ assidui a Giugno non hanno piu’ la copertura assicurativa per la boat e quindi rientrano negli States.

Iniziamo il nostro giro in auto andando a Nord a Current Point il punto dove c'e'il passaggio (cut) per le imbarcazioni dirette a Spanish Well e Royal Island, ecco alcune foto, anche qui prossimamente ci sra' un video di Arnaldo:





il mare e' ancora mosso, mancano quasi tre ore allo slack che permette il passaggio
una casa che e' piaciuta molto ad Arnaldo
Uno dei posti piu' noti dell'isola e' Glass Window dove in origine le due parti dell'isola erano unite da un arco di pietra sul quale passava una strada; poi nel 96 un'ondata piu' forte delle altre e alta 30 metri ha frantumato l'arco>la cosa incredibile e' il contrasto fra l'acqua blu scuro dell'oceano da una parte e la piattaforma con tutte le sue sfumature turchesi fino a color vino bianco dall'altra> essendo domenica c'erano parecchi turisti, ci e' piaciuta cosi'' tanto che ritorneremo anche l'indomani in attesa che apra il negozio di shopping di Gregory Town.

dal lato di Arnaldo c'e' l'oceano, dall'altro la piattaforma

 com'era il ponte di pietra prima del 96, prima che l'onda lo spazzasse via

l'oceano blu scuro oggi e' abbastanza agitato

la piattaforma con i suoi incantevoli colori







uscendo da un cespuglio ho sentito il cip di un piccolo rapace che mi ha scambiato per la sua mamma: voleva cibo ma purtroppo non avevo niente e non sono riuscita a fotografarlo quando apriva il beccuccio





mercoledì 20 maggio 2015

Vietnam Send Off

Lascio questo spazio ad Arnaldo lontano dalla linea editoriale del blog.

Grazia



E cosi’, in un attimo, il quadrato dell’Africa Queen si e’ riempito dei profumi e dei colori delle jungle del Vietnam. Due ormeggi piu’ in la’ il proprietario sta chiudendo la barca: ritorna negli Stati Uniti, uno dei problemi che si presentano e’ cosa fare della cambusa avanzata, arriva da noi con una enorme borsa piena di ogni ben di dio, formaggi, carne surgelata, pesce, persino una grossa sacca di uova di mahi mahi, deliziosa fritta.


La valle di A-Shau, 2 chilometri dal confine col Laos


Grazia decide di ricambiare invitandoli a cena. Qui, la sera, con un leggero beccheggio creato dall’onda della piattaforma che entra nel porto, si scopre che abbiamo in comune il servizio miltare in cavalleria, carri armati per me, carri armati per lui ma, con in piu’, per lui, un anno da volontario in Vietnam. 101 aviotrasportati, la cavalleria dall’aria. Chi non ricorda il film “Apocalipse Now”, la trasposizione del romanzo di Conrad “Cuore di Tenebra”. Seduto con noi c’e’ chi ha vissuto la tragedia del Vietnam in prima persona, arruolato come sottotenente ha percorso tutti i gradi della carriera militare fin al grado di colonnello. 





Ma la sua storia non e’ quella di Apocalipse Now, e’ quella di Hamburger Hill. Per chi non conosce questa storia si tratta di una collina occupata dai Nord Vietnamiti e fortificata con cunicoli e bunker, di nessun valore strategico ma, siccome era l’unico posto dove potevano vedere in faccia il nemico mandarono ad ondate soldato dopo soldato, ci racconta che per ogni 30 centimetri della collina sono morti due ragazzi. 



Art, questo il suo nome, e’ stupito che noi si conosca in profondo gli eventi e gli anni di quella guerra, e allora, per lui, traduciamo “C’era un ragazzo che come me…” di Morandi, si commuove e Maria Grazia gli racconta delle manifestazioni contro la guerra a cui ha partecipato nei primi anni del liceo, 1968. Art, in quell’anno, rientrava in patria alla fine del suo periodo in Vietnam e anche lui riceveva una lettera mentre era in volo, gli comunicavano, cosi’, senza un grazie o un qualsiasi commento la promozione al grado di Capitano. All’aereoporto, a S. Francisco il doganiere gli dice…benvenuto a casa soldato…ma invece fuori c’era una folla di contestatori che lo insultavano e i ragazzini gli sputavano addosso. Ma 17 dei partecipanti al suo corso di allievo ufficiali non sono tornati a casa.E lui dopo 15 anni, in un tranquillo lavoro d’uffico nella NATO in Germania ha cominciato ad avere dei flash back, incubi, in cui era sotto un bombardamento, spaventando la moglie che era con lui.Il cielo era nero dagli elicotteri, con i soldati che si calavano lungo dei cavi per evitare l’atterraggio agli apparecchi. E nessuno parla volentieri di questa pagina della storia americana, con i giovani che non sanno nulla di quel periodo. E per un attimo compare, nella tranquilla serata, l’immagine della scritta, nel film, sul muro: “Apocalipse Now”, questa l’opinione di un ex militare: per vincere la guerra  occorreva bombardare Hanoi e i bunker di Ho Chi Min. In un tono leggero ci racconta del periodo in Germania e di come richiedessero, a lui, elicotteri per i paracadutisti tedeschi, perche’, in questo modo, per ogni lancio, ricevevano un extra soldo….benedetta umanita’.

Arnaldo



giovedì 14 maggio 2015

Compass Cay (Exumas)

Big Majors Spot e Staniel Cay 


Mercoledi’ 6 maggio, a malincuore, lasciamo l’isola dei maiali selvatici perche’ abbiamo bisogno di riempire i serbatoi d’acqua e poi preannunciano un’altra tropical storm come  quella di ieri; nelle previsioni del tempo delle 8.00 di Staniel Cay parlano diffusamente dei 47 nodi di vento di ieri, probabilmente sui pontoni del marina di Staniel e’ stato un delirio.
Lasciamo il fantastico ormeggio che ha tenuto alla grande anche con 47 nodi di vento e verso le 9.00 ci muoviamo verso Nord su Compass Cay, sono solo una decina di miglia ma il cielo all’orizzonte e’ abbastanza minaccioso per cui rallentiamo per lasciare che il temporale davanti a noi si esaurisca.

baia di Big Majors Spot mezzora prima del tropical storm (May 5 Tuesday)

baia di Big Majors Spot mezzora prima del tropical storm (May 5 Tuesday)


Il canale di marea di ingresso a Compass Cay e’ da cardiopalma, ovviamente lo affrontiamo in alta marea viste le due criticita’ con la profondita’, andrebbe pero’ affrontato anche con calma di vento e invece la prima parte con le 4 paline rosse e’ un po’ movimentata, c’e’ anche un miraglio tricky che aspetta Arnaldo che lo supera benissimo, dopo la sua vasta esperienza con quelli della Georgia. ( vi ricordo cos’e’ il miraglio un allineamento fra due segnali o pali posti sulla terra che devono essere visti allineati uno sopra l’altro, in questo modo si e’ sicuri di passare il canale in linea retta e non andare in secca)
Inserisco le foto del canale di marea al ritorno quando la situazione era ottimale, all’andata ero troppo impegnata ad assistere Arnaldo e quindi non ho fatto fotografie.


canale di marea di entrata al marina di Compass Cay


Arnaldo sempre molto concentrato anche se in uscita le condizioni sono ottimali a parte un def di super yacht che ci supera ignorando le regole della nautica che dicono che quando sei impegnato nell'attraversamento di un canale non puoi essere superato
Entriamo al marina giusto in tempo prima che si scateni la tropical mist e ci aiutano ad ormeggiare perche’ c’e’ una corrente fortissima: mettiamo addiritura tre linee di spring (lo spring e’ una cima che corre da prua verso poppa ed e’ legata ovviamente a terra ma e’ piu verso poppa e impedisce alla barca di muoversi in avanti e indietro)
Passeremo in questo marina due giorni, attorniati solo da grandi yacht, nada sailing vessel
e anche il prezzo e’ da grandi yacht: 100$ per dormire con l’aggiunta di 50$ per la corrente elettrica (cosa volete che consumi l’africa queen?) 10$ per la lavatrice e 10$ per l’asciugatrice che non funziona (normalmente sono 4/6 $) e follia pura 25$ per ogni sacco di spazzatura (ovviamente ce la riportiamo indietro). E anche internet non e' incluso nel prezzo ma e' a parte a 20$ che si esauriscono mentre posto le foto del blog e lo devo ricaricare!!
Compass Cay e’ un marina privato per cui eccedono nei prezzi ma mentre  negli altri costosi come Cat Cay, vicino a Bimini, Highborne qui nelle Exumas e Spanish    Cay  nelle Abaco, avevi anche i servizi di alto livello e il wifi incluso nel prezzo del marina, qui non c’e’ neanche la doccia che e’ attualmente rotta. A Cat Cay poi, isola privatissima con la possibilita' di arrivarci solo via mare, perche' non si puo' atterrare se non si e' proprietari di un cottage, anche la laundry era gratis.

Africa Queen ormeggiata a Compass Cay



 Comunque valeva la pena visitare anche quest’isola perche’ ha dei bei sentieri che la percorrono, una vasta laguna e una spettacolare spiaggia sull’oceano che giovedi’ mattina e’ tranquillo come l’olio e l'acqua e' calda.

laguna di Compass Cay, larga concentrazione di zanzare e no see hum

laguna di Compass Cay

Ed ecco invece la bellissioma spiaggia sull'Oceano che ci ricorda  un po' quella di Great Guana Cay nelle Abaco (primavera 2011)





Arnaldo posa vicino al "planetario"




anche qui, come gia' fatto a Warderick, lasciamo traccia del passaggio dell'Africa Queen

nel marina sono presenti una quindicina di squali nutrice fra cui molti piccoli
e le persone si  divertono a nuotare con loro