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lunedì 4 marzo 2013

Il Vecchio Gatto e il Mare.




Bolina è piena di racconti di mare con meravigliose storie di traversate, atolli, mari incontaminati. Sarà vero? Da vecchio gatto di mare io dico di no. Sono tutte balle.
In mediterraneo esistono due sole stagioni la grande stagione delle piccole piogge e la piccola stagione delle grandi piogge, fra le due stagioni in una nevica e nell’altra grandina.

E credetemi ho navigato tanto, ho mangiato le aragoste  nel Massachussets, i granchi molli nella Cheasapeake, i pescitopo (voi li chiamate pescigatto) della Florida, le aguglie dell’Adriatico.

Ma nessuno dico nessuno su Bolina ha mai raccontato delle attese. Perché la navigazione fra le isole tropicali è fatta quasi esclusivamente di attese. Attese delle “finestre” che sono quei giorni di tempo bello, navigabile, fra un fronte di brutto tempo e l’altro. Finestre così piccole che sono, in realtà gattaiole, per questo sono stato delegato io, Franzie, Primo Gatto di Bordo della Africa Queen e Secondo Ufficiale a raccontare questa storia.

La porta dei Caraibi sono le Bahamas, alle Bahamas si arriva dalla Florida. Da ottobre in poi il popolo dei gatti (e cani) a bordo si muove dal nord del continente per raggiungere climi migliori. Li chiamano Snow Birds uccelli della neve: una vera migrazione in attesa di raggiungere la Florida, le Bahamas, i Caraibi. In attesa, appunto. La Corrente del Golfo ci aspetta appena fuori dei porti della Florida 3/4  nodi di corrente verso Nord.
Significa che qualsiasi vento abbia una componente da Nord alza un mare enorme, al punto che all’orizzonte si vedono le onde che migrano come le schiene degli elefanti.
Per farvi far  mente locale, da Secondo Ufficiale, una rotta vera per 120° significa prua bussola 165°, quindi anche un qualsiasi vento da Sud deve essere preso con attenzione. Altrimenti la scatoletta di carne XXXX finisce sul pagliolato dopo essere stata consumata.

Mettiamo che, per fortuna, riusciate ad arrivare a Bimini: vi vedo tutti a sognare e a invidiarmi: pensateci bene, Bimini è una isoletta persa nell’oceano, ai margini di un bassofondo grande come la pianura padana, è nota per gli anni d’oro in cui Hemighway pescava con la sua barca, Pilar, la moglie e Karen Blixen e marito (pensavate avesse fatto tutta la sua vita in Africa…illusi). Oggi è una corta striscia di asfalto consumata dalla sabbia e bordata da baracchette alternate a fondamenta di case spazzate via dalla crisi economica e dagli uragani.

Nei negozi trovate pollo e bistecche nei congelatori, pomodori “biologici”, cioè segnati dagli animali che li hanno assaggiati prima di voi, patate, uno strano frutto verde insipido, banane “tabby” cioè nocciola e nere, pesce…quello no! Dovete chiedere a un pescatore che non esce con brutto tempo, cioè pesca solo nei giorni di “gattaiola”.
E’ qui che scatta la trappola: da Bimini a Nassau sono circa 100 miglia, 50 in mare basso e 50 in oceano. Significa che, per muovervi, dovete avere almeno due, tre, giorni di bel tempo. Che non ci sono quasi mai, o meglio, ci sono una volta in un mese. Il resto del tempo mare grosso, vento a 20 nodi (onda di 3 metri) e, nel caso vi siati messi in rotta per Nassau, nessun posto per ridossarvi prima di 70 miglia, e anche quello per modo di dire.

Quindi aspettiamo, ormai da 8 giorni, sto finendo la sabbietta e dovrò usare quella della spiaggia che si infila fra le unghie, le scatolette ci sono ancora, ma sogno una fetta di tonno “rare” appena scottato, e fa freddo,  freddo, 16 gradi. Quindi, se siete gatti e vi vogliono imbarcare per il viaggio di una vita pensateci bene, la professione di scalda ginocchia della pensionata non è, in fondo, tanto male.

Franzie Secondo Ufficiale, Primo Gatto di Bordo a bordo dell’Africa Queen. 



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